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martedì 9 dicembre 2008




Cojimar

Cojimar è un quartiere de L’Habana situato a 15 Km dalla capitale, sulla strada che conduce a Playa de L’Est. E’ un luogo che ricorda i nostri posti di mare, ma non ha niente a che vedere con Rimini, piuttosto con un paesino di pescatori, non contaminato dal turismo. Anche se qui spesso arrivano bus che scaricano i visitatori davanti a La Teraza, il celebre locale, famoso perché frequentato da Ernest Hemingway, pure se ai suoi tempi era una bettola dove si ritrovavano i marinai. Tra questi Gregorio Fuentes, originario delle Canarie, arrivò a Cuba giovanissimo. Fino alla sua morte, avvenuta alcuni anni fa, è stata la memoria storica della presenza del grande scrittore su L’Isla. Infatti per anni è stato il comandante dello yacht Pilar che l’autore americano teneva ormeggiato nel piccolo molo di Coijmar. Dalle sue avventure in mare Hemingway trasse la trama per uno dei suoi libri più noti “Il vecchio e il mare” da cui è stato tratto il film omonimo interpretato da Spencer Tracy e ambientato a Cojimar.
In tempi più recenti anche un altro film è stato girato nello stesso luogo, il titolo è Facciamo Fiesta e gli attori principali sono Gianmarco Tognazzi; Alessandro Gassman; Lorena Forteza. E’ facile capire che molte scene sono state realizzzate nel piccolo villaggio in quanto la telecamera va ad inquadrare il busto che riproduce lo scrittore fatto realizzare dai marinai in segno di stima fondendo le eliche delle loro barche. L’opera si trova su una piccola piazza di fronte al torreon, un piccolo fortino che un tempo serviva per difendersi dagli attacchi dei pirati, mentre oggi funge da sede della guardia costiera.
Non lontano da Cojimar c’è un grande complesso sportivo con annesso lo stadio Panamericano e l’hotel al cui interno si trovano la piscina e la discoteca
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Dall'altra parte un ponticello lo collega ad Alamar.


(testo pedro68, foto maverick 41)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"Dall'altra parte un ponticello lo collega ad Alamar"

A volte per la nostra cultura, per la troppa informazione, le nostre scelte sono dettate dallo scetticismo...a volte giustamente.
Cerchiamo insistentemente i "Grandi Ponti" perchè ci sembrano più solidi e più sicuri...tralasciando quelli piccoli per le sole situazioni di emergenza...o di nostro personale egoismo.

Io per primo.

Ottimo el plato fuere fronte alla teraza...ho ancora il riccordo degli occhi dei turisti che ci osservavano...forse quei turisti, come noi daltronde, cercavano la poesia, l'odore del ron y de puros dentro le mura o sul bevedere della Teraza...tralasciando che un po di poesia la si può vedere anche dall'esterno.

Maverik

pumario ha detto...

Ho avuto la fortuna di conoscere Gregorio: la vita incarnata nell'uomo. Lo guardavi e vedevi le scorribande di pesca con Ernest uscirgli dalle rughe che solcavano il suo volto. Per me che amo la pesca vedere il Gregorio e sentirlo parlare è stata una emozione che non dimenticherò mai. Ho conosciuto persone importanti come l'avvocato Agnelli o Antonio Castro figlio di Fidel, Berlusconi e Dalema, Papa Montini e molti altri ma, nessuno mi è rimasto nel cuore e nella mente come Gregorio. Ogni tanto sogno di essere davanti al porto dell'Avana sulla Pilar con il Gregorio che mi grida: el pescado, el pescado, Mario tienilo a bada che lo recuperiamo è un Marlin di 500 libbre!!!

Anonimo ha detto...

Lunga vita a tutti i Gregorio del mondo.

Belle e significative parole le tue Puma.

Un abbraccio fuerte come un traco de ron tomada a la botella.

Maverick