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venerdì 30 marzo 2012

Il Papa incontra Fidel Castro

mercoledì 28 marzo 2012

Oración de Benedicto XVI a la Virgen de la Caridad del Cobre

sabato 24 marzo 2012

LA STORIA: Quell'abbraccio tremante tra Wojtyla e Fidel


Per favore, che ora è? E' la frase insolita che Giovanni Paolo II rivolse a Fidel Castro, appena sceso dalla scaletta dell'aereo all'aeroporto dell'Avana nel gennaio del 1998 per quello che fu sicuramente uno dei viaggi più significati di Papa Wojtyla Le parole precise, in verità, non le sentì nessuno, ma il gesto fu evidente: il Papa guardò il suo orologio, e poi rivolgendosi a Castro disse qualcosa; Fidel a sua volta guardò il proprio e rispose. Lo storico faccia a faccia tra i due sarebbe avvenuto il giorno dopo, il 22 gennaio, nel palazzo della Rivoluzione: immagini forti destinate a rimanere impresse a lungo nella memoria di molti anche perché il Papa già allora mostrava i segni della malattia. Sembrava che non dovessero finire mai, quegli scalini nell'atrio del Palacio, che Wojtyla volle salire con tutta la pena dei suoi anni e con tutta l'ostinazione del suo spirito. Di converso, sembrava che dall'alto, dove lo bloccava il protocollo, nel suo completo blu indossato per l'occasione, "El comandante" cercasse di sospingere il Papa con lo sguardo, di aiutarlo, nel timore che potesse inciampare proprio in quegli ultimi gradini di un cammino storico. "Ho temuto per lui", racconterà in seguito Castro.

Al termine della scala, le mani di entrambi, tremanti per la stessa malattia, si congiunsero in una stretta che era simbolica, politica, ma che era anche un gesto di amicizia tra due uomini anziani che al tramonto del loro tempo trovarono la forza di incontrarsi. In quell'incontro ci furono, una premura, quasi una tenerezza reciproca, che erano commoventi: nel braccio che di tanto in tanto Castro allungava per sorreggere il Papa nel cammino non privo di difficoltà, attraverso i saloni esagerati ed enfatici del 'Palacio' del leader della rivoluzione, c'era un rispetto che andava ben oltre il protocollo. Giovanni Paolo II e Fidel si scambiavano piccole frasi, arrancando lungo le corsie rosse, per spezzare l'imbarazzo della loro fatica. L'uno appoggiato al bastone, l'altro, Fidel, che era accanto, rallentando il passo delle sue gambe più lunghe, indicandosi, diceva, la sua gamba destra per dire all'ospite, all'amico, che anche a lui, qualche volta faceva male. E tra la parte protocollare dell'incontro fra il Papa e Castro e il colloquio a quattr'occhi seguito alla cerimonia, durato 45 minuti, i due leader si scambiarono anche qualche battuta. Fidel, rivolto all'ospite e accennando ai giornalisti presenti:"Santità, questi ci dovrebbero pagare. Ci sfruttano e non ci pagano".

E il Papa: "Sì, non pagano". Poco dopo l'allora segretario di Stato vaticano, cardinale Angelo Sodano, diceva a Castro: "Presidente, Lei lavora troppo". Fidel, alludendo al Papa: "Lo faccio con molto piacere, ma comunque è lui che oggi a Santa Clara ha lavorato di più ". Tra i due molto più loquace Fidel, dal cui volto traspariva un'evidente soddisfazione. Il Papa sbarcò all'Avana in quell'inizio del 1998, per una visita di cinque giorni, con il suo messaggio di speranza e il suo appoggio morale alla promozione dell'uomo, allo sviluppo della società e alla riconciliazione tra i cubani allo scopo, anche, di esigere il rispetto dei diritti umani e la possibilità per la chiesa a Cuba di beneficiare di maggiori spazi per la sua attività. Tremila giornalisti accreditati da tutto il mondo, migliaia di turisti. La sigla d'apertura della "fiesta grande" viene suonata dagli altoparlanti dell'hotel Nacional a L'Avana dove era stata allestita la sala Stampa, in una mattina di sole: dapprima irriconoscibili, poi incredibili salgono le note dell'Ave Maria di Schubert. Sarà così ogni mattina, per due settimane. Il momento più significativo fu la messa officiata dal pontefice sulla grande piazza della Rivoluzione alla presenza di una folla imponente e commossa. Nessuno poteva essere indifferente agli applausi che più volte interruppero l'omelia del Papa sulla libertà, la pace, la verità. Wojtyla troverà ancora in sé l'energia per indignarsi, gridare, scuotere i fogli del discorso. "Il Papa abbraccia con il cuore e la sua parola di incoraggiamento tutti coloro che subiscono l'ingiustizia". Fidel Castro era seduto in prima fila accanto a Gabriel Garcia Marquez. 'El Comandante' non aveva più assistito a una Messa da 53 anni.
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giovedì 22 marzo 2012

Acqua dolce


non tutti sanno che a guanabo quando si apre
il rubinetto l'acqua è salata quindi direi proibitivo
berla.Quindi è assai frequente ibbattersi in questi
camion che consegnano l'acqua dolce da bere o cucinare.
Presto però pare che le tubazioni che stanno installando
lungo la via blanca saranno in grado di rifornire anche guanabo
con questa acqua dolce benedetta.
La gente però si divide,con l'acqua salata c'è acqua tutti i giorni
mentre con quella dolce sicuramente si procederà alla pari
di tutti gli altri (un giorno si uno no,oppure uno si due no ? )
mah si vedrà.

martedì 20 marzo 2012

Un nuovo arrivo in famiglia


finalmente è arrivata la tanto attesa perrita,
che ha ravvivato un po la nostra famiglia,
quando l'ho vista tra tutti gli altri non
ho resistito con quelle due orecchie enormi
ci ha fatto tanta tenerezza.
alla notte non si dormiva e tra pipì e pupu
in casa era meglio sempre camminare con gli occhiali.
il suo nome è linda

sabato 17 marzo 2012