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venerdì 20 febbraio 2009

io, il più infedele


…”Isabel si è seduta sul letto. Aspettava un mio cenno. Mi bastava guardarla per avere un’erezione immediata. Quella mulata mi piaceva ancora. In fondo, come potevo chiederle di essermi fedele, io, il più infedele dei mortali?
Ho chiuso la porta. Ci siamo spogliati lentamente. Ci siamo abbracciati e baciati. Ci siamo stretti forte. Sentivo il cuore battere più velocemente e per poco non mi sono lasciato scappare una lacrima. Ma mi sono trattenuto. Non potevo piangere davanti a quella stronza. L’ho penetrata molto lentamente, accarezzandola, e lei era già umida e deliziosa. Era come entrare in paradiso. Ma non le ho detto nemmeno questo. Meglio amarla a modo mio, in silenzio, senza che lei lo sapesse“…

da “io, il più infedele” di P.J.Gutièrrez

1 commento:

pumario ha detto...

Gran incantatore di serpenti questo Gutièrrez, scrive e tu leggi e le sue erezioni diventano mie... sarà un racconto ma, richiama in pieno molte realtà vissute in Guanabo!!!