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venerdì 18 settembre 2009

Ernest Hemingway e Cojimar



Ernest Hemingway nasce a Oak Park, un piccolo sobborgo vicino Chicago, il 21 Luglio 1898. Ama fin da piccolo, anche per la passione del padre, la caccia e la pesca, le quali rimarranno le sue grandi passioni per tutta la vita. Spinto da un entusiastico idealismo che si scatena negli stati uniti prima della prima guerra mondiale si arruola poco più che ventenne come volontario nei servizi di autoambulanze e viene inviato sul fronte italiano. L’orrore della guerra di trincea lascerà un segno indelebile nello sviluppo della sua personalità. Rientrato negli stati uniti viene accolto come un eroe dai suoi compaesani, ma lui non riesce a riadattarsi a quell’ambiente e infatti nel 1920 si trasferisce in Europa come corrispondente di un giornale al quale invia articoli dalla Spagna, dalla Svizzera e dalla Francia. Rientra negli u.s.a. il 1927 mentre continua a lavorare a straordinari racconti di guerra cresce in lui l’interesse e l’impegno per i problemi sociali e politici avvicinandosi alle posizioni della sinistra e in questo clima scrive ’Avere e non avere’. Nel 1937 lavora come corrispondente di guerra a fianco degli antifascisti e l’esperienza verrà tramutata nel romanzo ’Per chi suona la campana’ Nel 1939 con la sua terza moglie acquista una casa a Cuba, la Finca Vigia, dove i si sistemò nel 1940. Benché in quegli anni la Cuba di Batista fosse il ’bordello d’America’ Hemingway amava l’idea di poter essere sempre in maglietta e pantaloncini e, soprattutto, era rapito dalle battute di pesca al Blu Marlin a bordo della sua barca, la Pilar. Lavorò come corrispondente della seconda guerra mondiale in Europa e ritorno all’Avana assistette alla presa di potere da parte di Castro augurandogli ogni bene e rimanendo sull’isola senza evacuarla come fecero quasi tutti gli americani. Nonostante la fama internazionale ed i successi letterari compreso il Nobel per la letteratura nel 1954, scrivere gli resta sempre più difficile, il suo pessimismo cresce, lo scrittore sembra piuttosto impegnato in una lotta per sopravvivere, come testimoniano il nostalgico ’Di là dal fiume e tra gli alberi’ del 1950 e ’Il vecchio e il mare’, quest’ultimo romanzo con cui vinse il nobel fu ispirato dalla vita di Gregorio Fuentes (scomparso nel 2001) un pescatore di Cojimar, porticciolo dove Hemingway teneva la sua barca. L’ultimo libro, ’Isole nella corrente’ è composto da una serie di racconti ispirati al suo soggiorno all’Avana, in cui decanta il suo amore per l’isola, per le lotte dei galli, per le battute di caccia, per i freschi mattini alla Finca e soprattutto per le magnifiche battute di pesca nel Golfo, che chiamava il Fiume Blu. Hemingway lasciò Cuba nel 1960, donando la Finca Vigia al popolo cubano nella quale oggi c’è il Museo Hemingway, la barca Pilar è esposta nel giardino di casa.

4 commenti:

pumario ha detto...

La Pilar sembra che parli, guardandola vedi Gregorio ed Ernest mentre salpano un bel Marlin felici e gioiosi... assolutamente da visitare!

gugumarino ha detto...

cosi sarà fatto puma

Anonimo ha detto...

Un giorno, forse, si dirà che anche un ciclogiornalista ha soggiornato a Cojimar.
Però l'è ancora dura.....

gugumarino ha detto...

pedro se fosse facile non sarebbe bello