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domenica 16 maggio 2010
Havana
…tornai sul Malecòn in taxi e percorsi a piedi gli ultimi isolati prima di arrivare alla casa de renta, passando davanti a ragazzini che chiedevano chewing-gum e uomini che offrivano mulatas e ignorando i tentativi di attaccare bottone del tipo “amigo, què hora es? De què paìs? Momentito, amigo”. Sopra la mia testa c’erano balconi, arabeschi di ferro battuto e piante in vaso, donne in vestaglia e uomini con la canottiera e il sigaro in bocca, musica che cambiava di finestra in finestra. Decadenza ovunque, caldo ovunque, colori sbiaditi che cercavano di tenere insieme intonaco che si sgretolava e travi corrose dalla salsedine…
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1 commento:
bella immagine
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