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lunedì 24 marzo 2014

Casa Humberto Guanabo

Informo che vi è un cambio di email per comunicare con Humberto per la renta della sua casa l'email nuova è questa: xiomarasanchez1@hispavista.com Casa tranquilla che sempre consiglio,con un bagno incredibile!

venerdì 14 marzo 2014

Foto dei lettori di guanabo e dintorni

dalla vale e nimi

martedì 11 marzo 2014

Lasciatemi addormentare a Cuba

Il Grande *Giovanni si sta spegnendo divorato dal "male dei mali". Gli restano ore, forse giorni o al massimo settimane. Dopo una vita di grandi soddisfazioni professionali, alcune delle quali ottenute proprio con attività svolte a Cuba, si era trasferito in pianta stabile sull'isola Insieme a lui si erano traferiti la sua compagna conosciuta a Cuba circa 4 lustri fa, un bambino nato in Italia e tutte le cose a lui care con le quali aveva riempito due grandi conteiner. La sua bella casa, stupendamente arredata e completa di ogni confort, sembrava un museo. La collezione di quadri, di cui alcune sue opere, riempiva tutte le pareti A lui, sicuramente in riconoscenza delle attività che aveva svolto a Cuba, era stata immediatamente concessa la residenza permanente, senza che fosse coniuge o genitore di cittadino cubano Si godeva la sua vita, era felice. Era felice quando invitava gli amici a cena a casa sua. Cucinava bene e con molto piacere, spesso trascorreva l'intera giornata preparando squisiti manicaretti con ingredienti introvabili da quelle parti. Funghi porcini, tartufo, bottarga, prosciutto crudo,... arricchivano i suoi piatti e deliziavano i palati dei suoi ospiti Grazie Giovanni per i tanti bei momenti trascorsi insieme! Grazie per la tua squisita ospitalità, per la tua intelligenza e la tua sottile ironia Qualche anno fa il male si era ripresentato violentemente. Ha lottato come ha potuto senza rinunciare ai piaceri della vita, comprese le tante, troppe sigarette che fumava e che considerava uno di questi L'hanno convinto a tornare in Italia per farsi curare in un rinomato ospedale del nord-est. Sta ancora li, sdraiato nel suo letto dal quale non ha piú la forza di alzarsi Quando gli hanno detto che non c'era piú niente da fare... aveva fatto organizzare il trasporto assistito a Cuba dove voleva trascorre il suo ultimo tempo. I medici gli hanno negato il permesso. Sarà giusto? Sarà umano? Non lo so! Mi dicono che adesso sarebbe pronto il trasporto del feretro, avrebbe espresso la volontà di esser seppellito a Cuba, li dove quel giorno torneranno le persone che piú ti sono state accanto in questi ultimi lustri Anche questo non so se é giusto, peró credo sicuramente piú "umano" Non so se faró in tempo a rivederti Gio', sicuramente non a Cuba e forse neanche li dove ti trovi adesso. Forse anche per questo ti dedico questo messaggio che credo sarà letto da qualcuno che farà in tempo a riabbracciarti Grazie per tutto Gio', sei un GRANDE! (tratto dal forum cuba facile)

lunedì 3 marzo 2014

TRASFERIRSI A VIVERE E LAVORARE A CUBA

Dalla provincia di Venezia ai ritmi cubani: “Il futuro? Me ne preoccuperò quando diverrà presente” Di Emiliana Pistillo 15/05/2013 Martina è una ragazza piena di vita, di sogni e magnificamente determinata, originaria della provincia di Venezia. Già da piccola si rende conto di vivere in una cittadina che le sta troppo stretta e allora comincia a guardare lontano, comincia a sognare una terra magica. Per dieci anni ha avuto un sogno, Cuba, che con grinta e volontà è riuscita a raggiungere senza mai perdersi d’animo. Ora lavora presso il distributore di auto KIA Motors e materiali per l'industria, Finauto International e sta cercando un dottorato a Cuba per non abbandonare il percorso accademico e formativo portato avanti fino ad ora. “…Scoprii la vera Cuba, dotata di enormi contraddizioni ma, forse proprio per questo, sempre in grado di stupirmi: povertà ma sanità e istruzione gratuite, città e campagna, generosità e avidità, due valute (CUC ed MN), stranieri e cubani, con o contro il governo, le differenze sociali, etc. Insomma, dopo 30 giorni ritornai con più domande che risposte…”
Dal natio borgo selvaggio Mi chiamo Martina e sono nata a San Donà di Piave, una cittadina in provincia di Venezia che per molte ragioni non ho mai esitato a considerare il mio "natio borgo selvaggio". Fin da piccola ho sempre bruciato le tappe, imparando a leggere a soli 3 anni e a scrivere il mio primo racconto breve a 9. Coi miei coetanei sandonatesi non mi sono mai trovata bene, e ricordo le litigate coi compagni di asilo e di scuola come se fosse ieri. Di persone care del paesello potrei soltanto citare mio fratello Riccardo e la mia migliore amica Simona.
Io , Mao e i ritmi cubani Vivo all'Avana, nel Vedado, ex quartiere della mafia e dei night ed ora sede della movida avanera: ristoranti, cinema, cabaret e universitari a passeggio. Vivo con 100 CUC al mese (circa 80 euro), ovvero come una cubana benestante.. cioè bene ma senza eccessi. La discoteca è cara, idem i locali, ma a me non piacciono; in compenso, le mie vere passioni sono reperibili a basso costo: lbri, teatro, balletto classico, cinema e opera lirica. Di recente ho visto i balletti Coppelia e Schiaccianoci, nonché la Boheme di Puccini, tutti spettacoli di ottimo livello e il cui costo non superava 1 CUC (0,80 centesimi di euro). I cubani adorano i cani, ma io ho di recente preso in adozione un gatto, Mao (Tse-Tung), un diavoletto di tre mesi che rallegra le mattine e i rientri serali dal lavoro. Quando non lavoro, guardo la Tv, assisto a più eventi pubblici, politici e culturali possibile, faccio pubbliche relazioni e, ovviamente, bado alla casa e faccio le spese. Qui i ritmi sono lenti, molto più lenti dell'Italia, ma a una persona ansiosa come me non possono che giovare.
L’amore per Cuba Nelle mie solitudini adolescenziali, cominciai a interessarmi, per caso, dell'America latina e soprattutto del "caso cubano", tanto che me ne innamorai. Iniziai a studiare tutto quel che trovavo sull'argomento Cuba: cultura, storia, stile di vita e addirittura imparai lo spagnolo da privatista fino ad arrivare al livello C2. Tuttavia, dato lo scarso appoggio dei miei genitori alla causa, la giovane età e la mancanza cronica di denaro, non potevo, all'epoca, effettuare il tanto agognato viaggio verso la Isla Grande. La svolta alla mia esistenza ribelle arrivò con l'università, vincendo il concorso della Scuola Galileiana di Studi Superiori (www.scuolagalileiana.unipd.it) dell'Ateneo di Padova, una scuola di eccellenza aperta a tutti i folli studiosi come me. In quei cinque anni trascorsi al Collegio Morgagni ho stretto buone amicizie e frequentato un ambiente ben più stimolante di quello della mia città natale. Il concorso di ammissione alla Galileiana mi fece conoscere il mio primo e attuale ragazzo, Andrea, che entrò poi alla Normale di Pisa, costringendo entrambi a una rocambolesca storia a distanza Padova-Pisa. Grazie ad Andrea imparai a viaggiare, sia in Italia che all'estero, nonché a riordinare i miei pensieri in una forma più sistematica, al di là delle simpatie istintive. La prima volta a Cuba Proprio con Andrea partii alla volta di Cuba, nel luglio del 2009, tre giorni dopo il conseguimento della Laurea Triennale in Lettere Moderne. Fu un viaggio di due settimane, fondamentalmente turistico ma non troppo, alla scoperta dei luoghi storici e naturalistici dell'isola, nonché delle sue principali città: La Habana, la capitale; Santa Clara, la città del Che Guevara; Trinidad e Camaguey, gioielli coloniali; Bayamo, città simbolo del Risorgimento cubano dell'Ottocento, contro gli spagnoli; la Sierra Maestra, in cui si rifugiarono Fidel Castro e i suoi guerriglieri per dare inizio alla Rivoluzione cubana; Santiago di Cuba, seconda città del paese, a 900km dalla capitale e, infine, la Baia dei Porci, luogo che vide lo sbarco delle truppe statunitensi nel '61 e il loro annientamento in sole 72 ore. Tour impegnativo, forse troppo per la prima volta, ma che riuscimmo, tra peripezie e litigate, a portare a termine. La seconda volta: la Vera Cuba Il secondo viaggio, effettuato a novembre 2010, durò un mese e lo feci da sola, con uno zaino di 20kg sulle spalle e uno zainetto di 5kg davanti, utilizzando treni, camion, autostop, autobus locali per muovermi. Gli stessi cubani, soprattutto i miei "nonni" che mi affittavano la stanza, mi aiutarono a scegliere le soluzioni meno turistiche e più economiche. In questo modo scoprii la Vera Cuba, dotata di enormi contraddizioni ma, forse proprio per questo, sempre in grado di stupirmi: povertà ma sanità e istruzione gratuite, città e campagna, generosità e avidità, due valute (CUC ed MN), stranieri e cubani, con o contro il governo, le differenze sociali, etc. Insomma, dopo 30 giorni ritornai con più domande che risposte, ma ben presto la "Cubanite", malattia di chi ha nostalgia della maggiore delle Antille, bussò di nuovo alla porta, e nel mezzo della crisi di nervi mi resi conto che la mia vita futura poteva prendere due strade: 1) Fare carriera in Italia e usare tutte le ferie e i risparmi per andare a Cuba; 2) Cercare di vivere e lavorare li', per acquietare definitivamente la cubanite. E, poiché "tentar non nuoce, ma i rimpianti si'", optai per la seconda soluzione, dato che per mettere in pratica la prima c'è sempre tempo.
E l’Italia? Sinceramente dell'Italia non mi manca niente, fatta eccezione quando mi lamento per l'alto prezzo dell'olio d'oliva e del cibo in scatola.. ma risolvo tutto grazie ad amici italiani che, venendo a Cuba, mi portano questi alimenti voluttuari. Amo i cubani, ma mi fido di pochissimi: le truffe allo straniero sono sempre dietro l'angolo e anche chi vive da anni qui continua a cascarci; tuttavia ho conosciuto persone splendide che mi hanno offerto sostegno morale e materiale fin dall'inizio, appoggiando i miei sogni e i miei progetti. L'Italia è un paese molto amato dal popolo cubano, soprattutto per la moda e il cibo.
Vivere e lavorare a Cuba, come? Quel che non avevo ben capito all'inizio fu che mi aspettava un anno di inferno, prima di riuscire a vedere i frutti della mia piccola follia: a Cuba la burocrazia è atroce, e se non si hanno agganci la strada rischia di trasformarsi in un vicolo chiuso, per la semplice ragione che le aziende straniere, fra cui molte italiane, presenti sul territorio cubano difficilmente sono in cerca di personale, e, al contrario, sono sommerse di richieste da parte di persone che vorrebbero trasferirsi a vivere sull'isola. Vivere e lavorare, lavorare e vivere. Le due cose sono connesse, perché chi trova lavoro a Cuba ha diritto a risiedere nel paese per tutta la durata del contratto di lavoro, che va rinnovato ogni anno. Altre soluzioni per poter ottenere la residenza sono: iscriversi a una Università cubana o sposarsi con cubano/a. Quest'ultima possibilità permette di accedere alla residenza permanente e, di conseguenza, a tutti i diritti/doveri dei cubani. Nonostante queste reali difficoltà, sono riuscita a trovare lavoro, al primo tentativo, presso il distributore di auto KIA Motors e materiali per l'industria, Finauto International (www.finautointernational.com), azienda con Casa Madre in Liechtenstein ma con una dirigenza tutta italiana; e cosi', dopo 10 anni di sogni e con 26 anni sulle spalle, sono finalmente Residente Temporal a Cuba, come pure dimostra la mia Carta di Identità Cubana. Nel frattempo, mi sono laureata alla Magistrale in Linguistica e ho conseguito il Diploma della Scuola Galileiana con una tesi sull'unico italiano che partecipò alla rivoluzione.
Sono tornata in Italia a marzo 2013, dopo un anno di assenza dall'Italia, per discutere la tesi della Scuola Galileiana, e ci ritornerò ogni qual volta sia necessario. Non odio l'Italia, semplicemente sto meglio qui, per ora.. e vorrei che il mio fidanzato Andrea mi raggiungesse per metter su famiglia e crescere a Cuba i nostri figli. Può darsi che decida tornare, ma se ciò accadrà sarà soltanto frutto di una decisione meditata a lungo, e soprattutto, non influenzata da genitori, amici o relazioni sentimentali. Al momento sto cercando un dottorato a Cuba che faccia al caso mio, per non abbandonare il percorso accademico e formativo portato avanti fino ad ora. Il futuro? Me ne preoccuperò quando diverrà presente. TRATTO DAL SITO http://www.mollotutto.com/ che invito a visitare,un sito molto interessante